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BUONA NAVIGAZIONE!

La sissy maid

Sono qui per descrivere le emozioni di quel primo incontro visto dall' "altra parte della barricata"....
l'attesa, la curiosità, in qualche modo la paura di quel primo incontro sono state spazzate via dal primo sguardo con la Padrona..la prima volta che ho incrociato lo sguardo di Alexia, ho capito di aver trovato "Lei"..la custode dei miei sogni, della mia fantasia, della mia natura più profonda, più intima.
Non mi ero mai sentito così a mio agio nel disagio di trovarmi al cospetto di una Donna che senza bisogno di frustini, catene ed altri ammenicoli vari, sapesse esprimere tutta la forza e la "consapevolezza di superiorità che Lei con un semplice sguardo era riuscita a trasmettere..
i miei passi incerti, un passo dietro di Lei....lo sguardo basso..il mio tono remissivo e sussurrato quasi, non erano studiati, previsti. sono riuscito a stupire anche me, vivendo naturalmente, in un venerdì di fine agosto, in mezzo a centinaia di persone, gesti che fino al giorno prima non avrei mai immaginato di compiere.
e poi....e poi i minuti, le ore che volano, noi immobili in mezzo alla folla, fra tavoli occupati da persone che non potevano neanche immaginare le emozioni che al nostro tavolo invece urlavano.
eravamo due persone che si sfioravano la mente, scoprendo pezzi di vita,idee, convinzioni, sogni, problemi che scoprivamo simili, come simili le nostre reazioni a quello che ci accadeva intorno..
passare dalle risate per una battuta, a tornare nei nostri ruoli naturali, era un'altalena da far girare la testa, ma dalla quale non sarei mai voluto scendere....
scoprivo lentamente quanto stessi precipitando in un vortice di emozioni e sogni dal quale sarebbe stato impossibile risalire, e mai lo avrei voluto.
le parole di Alexia-Donna e le parole di Alexia-Padrona, si confondevano, si mischiavano, dividevano e univano, impedendomi di distinguerle, come credo anche le mie....non eravamo due ruoli, asettici, scissi da quello che siamo noi...eravamo semplicemente noi.
sentirsi libero, nel momento stesso in cui stavo perdendo la mia libertà.
ho provato questo.
ci siamo alzati dal tavolo "ora devo andare"...ho provato a dissimulare il mio dispiacere...intorno a noi la solita massa di persone che ai nostri occhi sembravano tristi(o forse lo erano davvero), ma che importa, quella felicità, la felicità nel consegnarsi è un'emozione così rara, che so bene quanto sia fortunato...
La mia testa...nelle Sue mani.....la mia sconfitta, la mia consegna.
sono Suo Padrona.
Grazie.
umil mente, c.

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